Quando Kate Middleton arrivò all’Abbazia di Westminster il giorno del suo matrimonio, il 29 aprile 2011, tutti gli occhi furono inizialmente catturati dal suo abito da sposa con maniche lunghe in pizzo, firmato Alexander McQueen. Ma ben presto l’attenzione si spostò sullo splendido diadema che portava sul capo: il Cartier Halo, impreziosito da 739 diamanti taglio brillante e 149 diamanti taglio baguette.
Prima del matrimonio, c’era stato molto fermento riguardo alla possibilità che Kate avrebbe preso in prestito un gioiello dalla vasta collezione della regina Elisabetta II. Alcuni rapporti suggerivano addirittura che avrebbe potuto rinunciare del tutto al diadema e optare per una corona di fiori, come aveva fatto sua madre, Carole, quando sposò Michael Middleton. Alla fine, Kate scelse la tradizione, selezionando un diadema ricco di storia reale.
Il diadema Cartier Halo era originariamente un dono del Duca di York (poi re Giorgio VI) a sua moglie, la Duchessa di York (in seguito la Regina Madre), nel 1936. La prima foto che la ritrae mentre lo indossa risale a un ballo di beneficenza a Londra quel novembre, solo poche settimane prima che l’abdicazione di re Edoardo VIII portasse suo marito sul trono.
In seguito, la regina Elisabetta donò il diadema a sua figlia, la principessa Elisabetta, per il suo diciottesimo compleanno, sebbene la futura regina non sia mai stata vista indossarlo in pubblico. Furono invece la principessa Margaret e la principessa Anna a essere fotografate con il gioiello prima che Kate lo indossasse il giorno del suo matrimonio.
Sebbene il diadema Halo non farà parte della prossima mostra del V&A dedicata a Cartier, un altro gioiello legato alla famiglia reale sarà presente: il diadema Cartier Scroll. Realizzato per la Contessa di Essex nel 1902, è impreziosito da 1.040 diamanti e fu indossato in seguito da Clementine Churchill all’incoronazione della regina Elisabetta II nel 1953.
Oggi il diadema Scroll rimane negli archivi di Cartier, sebbene abbia fatto una rara apparizione nel 2016, quando Rihanna lo indossò per la copertina di W magazine, sotto la direzione stilistica dell’ex direttore di British Vogue Edward Enninful.